Francesco Zavatta - FILI - l'artista tesse l'impatto di un attimo
Catalogo della mostra allestita presso l'Aula Magna dell’Università Statale di Milano dal 21 febbraio - 2 marzo 2022
La gioia che provo nel dipingere passa attraverso i fili, questi elementi molto delicati, queste linee che attraversano il tempo. Traccio i fili con una cura estrema, perché per me hanno sempre avuto e hanno tutt’ora un significato bellissimo. Questo elemento effimero, fragile, sottile che addirittura vedi e non vedi, mi permette di alzare lo sguardo e vedere questa bellezza che è il cielo.
I fili mi ricordano molto una canzone, a me molto cara, che ho ascoltato per la prima volta proprio quando, appena arrivato a Milano, scoprivo i suoi fili. Si tratta della canzone di Lucio Dalla Le rondini, che ha un incipit pazzesco, commovente e bellissimo che dice: “Vorrei entrare dentro i fili di una radio / E volare sopra i tetti delle città / Incontrare le espressioni dialettali / Mescolarmi con l’odore del caffè”. Descrive benissimo un’esperienza che abbiamo fatto in tanti e descrive benissimo anche queste opere, con quei fili che entrano dentro la città. Francesco Zavatta Quale è l’aspetto di contingenza e quale l’aspetto di eternità dell’opera di Zavatta? L’aspetto di modernità è chiaramente la città, perché il pittore della vita moderna descritto da Baudelaire è proprio un pittore che gira per la città. Gira per la città, da cui trae i suoi soggetti, e i soggetti sono sempre gli stessi, che è un altro elemento caratteristico della pittura moderna, la ripetizione. Perché la metropoli si ripete. Zavatta dipinge numerosi quadri sul Duomo esattamente come Cezanne ripeteva il tema della montagna di Saint Victoire. La montagna di Saint Victoire è sempre la stessa, come il Duomo, ma mutano, nella raffigurazione, non soltanto i punti di vista, ma anche i contenuti intrinseci che noi vediamo all’interno di quel soggetto che si raffigura.
I fili ci restituiscono anche Milano. Prima di vedere questi dipinti non avevo pensato a come Milano sia davvero una straordinaria città di fili.
Francesco Zavatta - Artista Contemporaneo, nato a Rimini nel 1986, vive e lavora vicino a Milano. Nel 2004 si trasferisce a Firenze per frequentare l’Accademia di Belle Arti. Lì, nel 2008, espone la prima mostra RIMINIRIMINI, oli su tela di grandi dimensioni e colori decisi e pastosi con a tema la trasparenza e i riflessi dell’acqua, che sono all’origine della sua ricerca artistica e ne diventano la cifra stilistica. Nel 2009 parte per Venezia, per la specializzazione in pittura all’Accademia di Belle Arti. Nel frattempo, grazie alla collaborazione con la Casa d’Arte San Lorenzo le sue opere pittoriche sui riflessi del mare, sulla darsena di Rimini e sulla laguna veneziana si collocano in diverse collezioni private in tutta Italia. Finisce gli studi e nel 2012 decide di spostarsi a Milano: il capoluogo lombardo è la prima città che entra come soggetto nelle sue tele. Rimane affascinato dai fili del tram, che solcano il cielo, dal nuovo skyline della zona di porta Garibaldi e dal Duomo. Davanti alla sfida del paesaggio urbano la sua pittura diventa meno materica, più dinamica e sciolta. Ricoprono una nuova importanza i lavori a tecnica mista su carta (china, pastelli, acrilici), proprio perché permettono e allenano un gesto veloce, deciso, dinamico. Progressivamente la tavola cromatica si arricchisce, e i cieli milanesi diventano grondanti di colore, come fossero distese d’acqua.
Collana: NFC Edizioni
Formato: 16,5x21 cm cartonato
Pagine: 64
Lingua: italiano
Prezzo: € 20,00
ISBN: 9788867263073