CEMAK - Profondo nero
Tutto è iniziato con la pittura. Questa una delle dichiarazioni che più mi ha colpito di Cemak durante una delle nostre chiacchierate in macchina nei tratti di strada, a volte serpeggianti, che collegano le coste dell’Adriatico con l’entroterra marchigiano. Tutt’intorno alle valli, tinteggiate dei colori della natura, e ai boschi, che ai miei occhi si presentavano già cromaticamente trasformati nella loro traslazione in bianco e nero, la scala dei grigi sembrava apparire e innalzarsi verso il cielo come gli alti tronchi, incorporando quel punto di blu che poi effettivamente non c’era. Un cambiamento non solo del colore ma intrinseco, del significato e della visione, che ha accompagnato il mio sguardo fino a ritrovarmi de visu con le opere all’interno della sua casa studio a Ostra Vetere. All’ultimo piano un piccolo lavandino, schizzato d’inchiostro e acrilico nero, apre le porte di quel mondo oscuro e misterioso, celato dal fogliame degli alberi. La mente ripercorre le tappe principali della pittura paesaggistica e giunge alla seconda metà dell’Ottocento in cui ci fu un fondamentale riesame di questo genere artistico. In quegli anni si misero in atto forti sperimentazioni che condussero poi alla pittura dei macchiaioli e dei realisti dell’Italia meridionale. L’accentuazione di questo fondamentale aspetto naturalistico e l’attenzione nella rappresentazione della luce/oscurità, portarono all’avvicinamento verso uno struggente sentimento della natura che fa eco all’umana esistenza.
A cura di Milena Becci
Collana: NFC Edizioni
Formato: 16,8x24 cm
Pagine: 64
Lingua: italiano
Prezzo: € 20,00
ISBN: 9788867265183